#SOStenibilmente Editoriale 1 - Gennaio 2020

 

 

Cara amica, caro amico, 
con l’inizio del nuovo anno abbiamo pensato di creare uno spazio nuovo nella nostra newsletter, che contenga consigli di lettura, di visione di documentari e spunti di riflessione sulle tematiche ambientali, da poter utilizzare nella tua attività educativa. È innegabile che le questioni climatiche stiano acquisendo sempre più importanza nel dibattito pubblico, e che soprattutto i più giovani, guidati dall’esempio di singoli attivisti come Greta Thunberg e da organizzazioni “leggere”, perché ancora più simili a movimenti, come Fridays For Future (FFF) e Extinction Rebellion, si stiano appassionando ad un tema che solo fino a due anni fa raramente riusciva a salire agli onori della cronaca. Insieme con loro, noi crediamo che sia importante tenere alta l’attenzione. Per farlo, seguire il dibattito internazionale e portarlo nelle classi in modo accessibile è tanto importante quanto organizzare laboratori partecipativi.

Un breve video di Greenpeace Italia che spiega le tre principali “bufale” sul riciclo della plastica, utile per introdurre il tema in classe, è questo: guarda il video

Qui, invece trovate un interessante resoconto di Internazionale su come la politica australiana stia gestendo i disastri provocati dagli incendi di questi ultimi mesi. Nonostante le Nazioni Unite e la quasi totalità del mondo scientifico sia ormai concorde nell’affermare che scelte drastiche siano necessarie e impellenti per riuscire a mitigare i cambiamenti climatici (arrestarli è ormai impossibile), la stragrande maggioranza dei governi continua a essere scettica e poco incline a porsi seriamente il problema: leggi il resoconto.

Da ultimo, un articolo (in inglese) sull’impatto ecologico dell’alta formazione. Si tratta di una lettura interessante perché permette di capire come l’insostenibilità delle nostre abitudini sia data dalla struttura stessa di alcuni settori. Nel campo dell’alta formazione, è innegabile che la facilità e l’economicità dei trasporti abbia generato indubbi vantaggi dal punto di vista della conoscenza.
Ha, però, creato anche un approccio alla cultura e allo scambio tra paesi e università che genera più emissioni di intere nazioni. Non è facile trovare soluzioni che attenuino l’impatto ambientale e mantengano inalterati i benefici di uno scambio globale delle conoscenze, ma è questo il tipo di problema che dobbiamo abituarci ad affrontare, in tutti i campi della nostra esistenza, da ora in poi:leggi l'articolo.


Buona lettura.

Emanuele Russo
CIFA Onlus Capoprogetto #SOStenibilmente  

Per informazioni: SOStenibilmente@cifaong.it


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